Per ragionare del rapporto tra scuola e famiglia…

Quella che segue è una “ipersintesi” della serata con Raffaele Mantegazza, docente di Pedagogia interculturale nella Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Bicocca di Milano.
La serata si è tenuta martedì 22 novembre 2011 nel Salone Polifunzionale dell’Oratorio San Giuseppe, via Italia 76, Brugherio (MB).

Cosa le famiglie non devono chiedere alla scuola?

  • A scuola non si va solo per imparare (a volte si impara altrettanto con altri mezzi). Dalla scuola non ci si può solo aspettare trasmissione di contenuti (anche se i contenuti sono fondamentali).
  • La scuola non serve solo a far stare insieme i ragazzi (non è un centro di socializzazione, non è un parcheggio). A scuola si sta insieme per imparare.
  • La scuola non serve per sviluppare competizione e non serve a selezionare (l’esclusione e la selettività non sono un mandato della scuola). I voti sono segnali stradali che indicano la direzione. I voti segnalano che la strada è o non è quella giusta, ma non devono essere giudizi sui ragazzi e non sono il senso dello studiare.
  • La scuola non è il luogo dove semplicemente imparare un lavoro (il mercato del lavoro cambia così velocemente che è impossibile intercettare).
  • La scuola non è il luogo delle risposte individuali né per i ragazzi né per le famiglia.

Qual è lo specifico della scuola?

A scuola si impara ad imparare attraverso le esplicitazioni, spiegazioni, un ritmo più lento e frequenti riprese, attraverso diversi modi di imparare. La scuola è il luogo dove i contenuti sono strumenti per riflettere, per sviluppare la capacità di apprendere, per imparare con stili diversi. A scuole vengono stimolate le molteplici intelligenze proponendo molteplici modi di imparare e di intrecciare conoscenze. A scuola si va a imparare in mille modi diversi. La scuola dove ci si prepara per la complessità del mondo sviluppando spirito critico, collaborazione, flessibilità mentale, metodo e stile di apprendimento.

La scuola è il luogo del sapere condiviso. La scuola è il luogo dove si può sbagliare. La scuola è il luogo dove si impara tutti insieme e tutti hanno il diritto di imparare. La scuola è una comunità di apprendimento che dà spazio alle differenze e alle varietà, alle diverse fatiche e difficoltà, alla possibilità di condividere le conoscenze, storie e mondi. A scuola si impara insieme agli altri. La scuola è un’istituzione, uno spazio di valore sociale e culturale.

Alcune domande…

Una scuola che livella verso il basso?
Scuola che non accoglie o espelle… Scuola che finge di non vedere le difficoltà e certifica incompetenze… La scuola ha il compito di portare tutti a un livello di base saldo.

Scuola pubblica o privata?
La scuola pubblica va difesa. La scuola deve praticare la socializzazione del sapere. La scuola si deve attenere agli indirizzi della Costituzione. In ogni caso la scuola privata deve attenersi ad indirizzi pubblici.

Scuola e insegnanti idealizzati?
No la scuola è anche un luogo dove ci sono difficoltà. Alla scuola si deve chiedere un livello alto. A scuola ci sono insegnanti che si impegnano, insegnanti che non sono appassionati del lavoro che fanno, e insegnanti che possono allearsi con i primi o con i secondi e fare la differenza.

Scuola che sviluppa abilità pratiche?
Sì la scuola professionale è una scuola che può offrire qualità, una scuola

Come scegliere la scuola?
Scegliere per passione. Godersi l’università, fare una cosa che piace. Sarà la passione a tenerci in vita.

Scatta nei genitori una rinuncia alla fatica?
La scuola media e la scuola superiore possono incontrarsi e ragionare sulle difficoltà. Le scuole medie e le scuole superiori possono lavorare sulla continuità e affrontare le aree critiche.

Scuola e orientamento…
L’orientamento è una responsabilità della scuola e non una semplice tecnicalità. L’orientamento non riguarda solo i ragazzi, ma anche le famiglie.

Guardando avanti

Sul tema orientamento, Raffaele Mantegazza ha dato la disponibilità per una serata di confronto, una per le famiglie e una per i ragazzi/e (ci si potrebbe pensare;-)