Non tutti i bambini vanno in Costa Smeralda (25 maggio 2010)

Riprendiamo un articolo di Daniela del Boca apparso su Lavoce.info.

NON TUTTI I BAMBINI VANNO IN COSTA SMERALDA
di Daniela Del Boca 25.05.2010

In un fase difficile per le famiglie italiane come questa di alta disoccupazione e grave ristagno economico, tra gli obiettivi più importanti c’è quello di aumentare il lavoro retribuito delle donne, tra i più bassi d’Europa e senza il quale oggi le famiglie non riescono a far quadrare il bilancio. Abbiamo già commentato come i tagli dell’organico della scuola abbiano avuto un impatto negativo sull’occupazione femminile sia direttamente che indirettamente e sulla crescente difficoltà di rientro al lavoro per le mamme. Il secondo obiettivo cruciale è investire nell’istruzione a tutti i livelli, ma soprattutto nelle prime fasi del ciclo di vita dei bambini, periodo essenziale per gli esiti cognitivi futuri. I recenti rapporti internazionali e i dati Pisa mostrano che i bambini italiani vanno meno bene a scuola che in altri paesi avanzati (siamo al quartultimo posto per i risultati nei test di scienze e matematica PISA 2006, e al sestultimo per quelli di lettura) e che la spesa in istruzione pubblica è del 15-20 per cento più bassa rispetto alla media dei paesi Ocse. La proposta di riorganizzare la calendarizzazione scolastica che ritarda ulteriormente il tempo di scuola rispetto ad altri paesi Europei (per esempio sia in Francia che in Inghilterra l’anno scolastico inizia nei primi due giorni di settembre e finisce a luglio) mette in maggiori difficoltà le famiglie. Quanto meno vogliamo spendere per l’istruzione dei nostri figli? Chi beneficerà dell’incremento del tempo per gioire delle vacanze estive? Andiamo forse nella direzione di un progetto di home schooling in cui le mamme staranno a casa ad insegnare ai loro figli? Si tratterebbe di un quadro molto coerente con il progetto di ottocentizzazione del paese che esce dalle pagine del documento congiunto del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e del ministero per le Pari opportunità intitolato “Italia 2020”.

1 commento (+add yours?)

  1. mainograz
    Giu 02, 2010 @ 23:00:53

    Credo che Del Boca, utilizzando il termine ‘ottocentizzazione’ si riferisca almeno a due effetti. La scuola attenuata che viene passo dopo passo allestita produce l’esigenza di maggiore sostegno che ricadrà sulle donne. Ma produce anche fratture sociali tra chi potrà ricevere (o pagarsi) forme di aiuto e chi invece dovrà accontentarsi della televisione. Insomma una riforma che spinge le donne a casa e riduce le opportunità per tutti. Non mi pare questo il disegno della nostra Costituzione (e oggi è la sua festa).

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